Con ADDAX verso la sostenibilità

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Con ADDAX verso la sostenibilità

Veicoli elettrici per i servizi urbani senza emissioni

Il trasporto a bassa rumorosità e a basse emissioni sta rapidamente diventando la norma e anche i piccoli veicoli commerciali elettrici per i servizi urbani e municipali possono contribuire a questo obiettivo.

Le domande per i servizi della città.
Con un veicolo Addax anche i lavori più urgenti possono essere svolti senza carburante, emissioni, fastidi e grattacapi [...]

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TeCam, un'azienda in crescita

TECAM SRL, storica azienda che opera da oltre 30 anni nel settore delle riparazioni e manutenzioni, effettuando in modo puntuale, professionale e preciso riparazioni di carpenteria, oleodinamica, pneumatica ed elettronica su compattatori, vasche ribaltabili, spazzatrici, lavacassonetti, gru, scarrabili, spurghi, lame da neve e spargisale, svolge da circa 20 anni anche l’attività di produzione vasche e costipatori da 2 a 7mc, per veicoli con MTT fino a 75 q.li.

In seguito alla crescente richiesta di fornitura di allestimenti da parte dei clienti, sia in Italia che all’estero, si è manifestata l’esigenza di avere nuovi spazi destinati alla produzione.
La famiglia Manfredi ha così pensato di procedere alla creazione di due divisioni aziendali entrambe sempre ben ancorate sotto lo storico marchio TECAM [...]

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La rassegna Green di aprile

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La rassegna Green di aprile

Riciclaggio, smaltimento rifiuti, sfide energetiche e innovazioni tecnologiche per un futuro più Green! Segui la nostra rassegna trimestrale per scoprire cosa c’è di nuovo nel settore ambiente.

Obbligo di etichettatura degli imballaggi

Dal 1 gennaio 2023 è in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. Questa misura mira a fornire ai consumatori informazioni chiare e trasparenti sull'impatto ambientale dei prodotti che acquistano.

L'etichetta dovrà indicare l'origine dei materiali, la percentuale di riciclo e il grado di biodegradabilità o compostabilità. L'obiettivo è incentivare la produzione e il consumo di prodotti più sostenibili, promuovendo il riciclo e la riduzione dei rifiuti. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di politiche europee e globali per la transizione verso un'economia circolare e la lotta ai cambiamenti climatici.

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Etichettatura imballaggi

Smaltimento della cenere, consigli

Sai come smaltire correttamente la cenere del camino o della stufa a pellet?
Innanzitutto, è importante aspettare che la cenere si raffreddi completamente prima di maneggiarla. Una volta raffreddata, la cenere può essere utilizzata in diversi modi, come fertilizzante naturale per il giardino, per pulire vetri e superfici in metallo, oppure come repellente per parassiti.

Se si decide di smaltirla, la cenere va conferita nei contenitori per rifiuti indifferenziati, evitando di mischiarla con altri tipi di rifiuti. È fondamentale non gettarla nel compost o nella raccolta differenziata, poiché potrebbe compromettere la qualità del riciclo.

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Smaltimento della cenere

Il primo pellet creato con la plastica riciclata proveniente dagli oceani

Legacy Plastic è il primo pellet prodotto dal riciclo della plastica marina. Questa innovativa soluzione è stata sviluppata dall'azienda italo-spagnola Legacy con l'obiettivo di combattere l'inquinamento plastico negli oceani e promuovere l'economia circolare.

Il pellet di plastica marina riciclata può essere utilizzato come materia prima per la produzione di nuovi prodotti, riducendo così la dipendenza dalle risorse vergini. Legacy collabora con pescatori e organizzazioni locali per raccogliere la plastica marina, e il processo di trasformazione avviene in un impianto specializzato in Spagna. L'iniziativa dimostra come sia possibile dare una seconda vita alla plastica, trasformando un problema ambientale in una risorsa sostenibile.

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Il primo pellet creato con la plastica riciclata proveniente dagli oceani

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Come nasce una macchina in Tecam

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Come nasce una macchina in Tecam

La divisione Tecam Equipment è dedicata alla produzione: qui i nostri ingegneri creano le nuove macchine partendo da un’idea e da un foglio bianco. Se sei curioso di scoprire come nasce in concreto una nuova macchina in Tecam Equipment, continua a leggere: ti porteremo nei nostri uffici per vedere l’intero flusso.

Tutto parte da un’idea. Lo staff di ingegneri inizia a lavorare attorno a una nuova idea, una miglioria o un’implementazione. Si parte da uno schizzo, da un disegno, per poi passare ai calcoli meccanici, oleodinamici e/o elettrici. Successivamente, si riporta il progetto su software CAD 3D, che consente una simulazione precisa per verificare la funzionalità di ogni parte prima che parta la fase di produzione. Solitamente partiamo da un’esigenza ed è per questo che diciamo spesso: Tecam non progetta una macchina, progetta il suo effettivo utilizzo.

Quanto tempo serve per passare da un disegno alla fase di prototipazione? Per piccoli componenti e modifiche limitate bastano pochi giorni, per creare invece da zero prodotti del tutto nuovi servono anche diversi mesi: qualità e sicurezza sono fondamentali per Tecam e perciò i tempi non possono essere in alcun modo ridotti in questa fase.

Come nasce una macchina in Tecam

Tuttavia, Tecam ha messo a punto una modalità di progettazione di tipo “modulare”: così anche una macchina nuova, in molti casi, viene progettata in meno tempo del previsto grazie a questo modus operandi di cui andiamo orgogliosi.

Dopo la fase di progettazione e simulazione arriva il momento in cui si ordinano i componenti e i materiali per passare alla fase concreta di produzione. Il prototipo (nel caso di nuovo modello) viene testato e validato in tutte le sue parti (collaudo funzionale).

Ogni veicolo allestito, prima di essere consegnato al cliente, dovrà essere sottoposto al collaudo della Motorizzazione Civile. Tecam, tra le altre cose, è anche centro di collaudo certificato dalla Motorizzazione di Milano.

Progettare un’attrezzatura per Tecam significa prevedere i malfunzionamenti e i cedimenti strutturali, selezionare componenti di qualità ed elevata affidabilità, capire le esigenze degli operatori che incontriamo quotidianamente e trovare le migliori soluzioni al fine di ottenere un prodotto valido, resistente e semplice.

La divisione Equipment di Tecam, grazie al suo team di ingegneria interno, produce allestimenti e macchine a livello industriale. Vieni a vedere dal vivo la divisione Equipment: richiedi un appuntamento!

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Come è andato il 2022

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Com'è andato il 2022

Il 2022 è stato davvero un anno speciale per Tecam, perché proprio a dicembre abbiamo ufficializzato un passaggio su cui stavamo lavorando da tempo.
Ci riferiamo alla creazione delle due divisioni Tecam Service e Tecam Equipment, una decisione che dà grande importanza alle due anime di Tecam, assistenza e produzione, e che approfondiremo presto in un articolo del blog dedicato.

Il bilancio del nostro 2022 sarebbe già da considerarsi positivo anche solo per questa novità, ma siamo molto contenti anche perché è stato un anno di crescita su tutti i fronti. Dal punto di vista globale, Tecam ha visto un incremento del fatturato del 20% rispetto al 2021 ed è cresciuta grazie a nuove assunzioni.

Ecco invece i dati del fronte Service:

  • Incremento di fatturato del 12% rispetto al 2021
  • Veicoli in assistenza: 2220
  • Ricambi venduti: 8093
  • Interventi di assistenza svolti in giornata: 38% del totale
  • Media tempi di riconsegna in assistenza: 3,68 giorni
Come è andato il 2022

Il nostro obiettivo 2023 è sicuramente una rapidità di consegna ancora maggiore e il mantenimento di un’elevata specializzazione nella manutenzione dell’elettrico.

Ecco poi i dati del fronte Equipment:

  • Incremento del fatturato del 30% rispetto al 2021
  • Lancio di nuovi modelli

Per il 2023 abbiamo in mente diverse novità, quindi continua a seguirci per scoprirle in anteprima!

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La rassegna Green di gennaio

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La rassegna Green di gennaio

Rifiuti su Marte

Altro che forme di vita aliena: il primo oggetto non identificato sul pianeta Marte si è rivelato essere… spazzatura.
Il rover Perseverance della Nasa ha infatti trovato un oggetto sul pianeta rosso identificato successivamente come un frammento di una termocoperta termica che si è staccata - probabilmente - dal rover stesso, il giorno dello sbarco sul cratere Jezero il 18 febbraio 2021.

La missione Mars 2020, lanciata il 30 luglio 2020 e tuttora in corso, è stata avviata con lo scopo di raccogliere campioni di rocce e cercare segni di vita sul pianeta rosso: purtroppo, l’unico segno di simil vita trovata è stata proprio spazzatura umana.
Un evento che dovrebbe invitarci a riflettere sul nostro futuro e su come trattiamo sia la Terra sia lo spazio intorno a noi.

L’articolo completo lo trovi qui

Rifiuti su Marte
Il peso dei Bitcoin

Il peso dei Bitcoin

Pensiamo sempre che il digitale non crei rifiuti: del resto, è digitale e quindi è fatto di segnali e impulsi, privi di materialità. Eppure, è stato dimostrato che i Bitcoin, e le criptovalute in generale, hanno un forte impatto in termini di inquinamento.

L’estrazione del Bitcoin, infatti, è un processo del tutto virtuale ma che necessita di quantità di energia enormi. Inoltre, esiste anche il problema della riconversione di impianti di produzione di energia elettrica a fonti fossili dismessi.
Gli e-waste, cioè i rifiuti elettronici provenienti dai dispositivi guasti, inutilizzati o sempre più spesso semplicemente obsoleti, stanno inoltre diventando sempre di più. Ogni anno la sola generazione dei Bitcoin produce oltre 30 mila tonnellate di e-waste, una quantità simile a quella creata da una Nazione occidentale e altamente industrializzata come i Paesi Bassi.

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Fast fashion, un progetto

Non è più un mistero: la fast fashion e il mondo della moda in generale ha un impatto gigantesco sul pianeta.

Secondo lo studio L’Italia del riciclo 2021 realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unicircular, il settore tessile ha infatti prodotto nel 2019 circa 480.000 tonnellate di rifiuti, con un deciso aumento (+39%) rispetto al 2010.
Il problema è anche la difficoltà di riciclare questi tessuti, spesso composti da filati non naturali e derivati dalla plastica o da materiali artificiali (come il poliestere).
In questo senso c’è una buona notizia: il consorzio Ecotessili ha deciso di iniziare a fare qualcosa di concreto, annunciando di voler promuovere un progetto pilota per la raccolta, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti tessili.

L’articolo completo lo trovi qui

Fast fashion

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